A tutti è capitato di rischiare di sbattere o sbattere contro una vetrata, è il prezzo che bisogna mettere in conto di pagare per l'uso sempre più ampio di questo materiale che permette contemporaneamente contatto con l'esterno e protezione.
Quando si parla di uffici queste partizioni vengono generalmente indicate come pareti monolitiche, cioè lastre di vetro racchiuse dentro cornici di alluminio molto sottili e porte in vetro spesso a filo lucido, cioè senza telaio. Vi sono diversi modi di lavorare il vetro per evitare il rischio testata, è importante saperlo, la norma stabilisce in maniera molto precisa il fatto che le pareti completamente vetrate nei locali o nelle vicinanze dei posti di lavoro, oltre ad essere realizzate con materiali di sicurezza devono essere "chiaramente segnalate". Per le porte poi si parla espressamente che "deve essere apposto un segno distintivo all'altezza degli occhi."
Il primo modo è la serigrafia, cioè una stesura di smalti sulla superficie trasparente. Non è una verniciatura ma qualcosa di analogo.
Il secondo è la smaltatura, che a differenza della prima lavorazione aggiunge un trattamento termico rendendola più resistente sia dal punto di vista termico che meccanico.
Il terzo è la sabbiatura, un processo meccanico che si ottiene proiettando sul vetro sabbie di diverse granulometrie ad alta pressione, in modo da “scavare” la superficie, rendendola ruvida al tatto.
Questa lavorazione non garantisce uniformità della superficie trattata, poiché molti sono i fattori che possono variare, e dare risultati differenti.
Il quarto è la satinatura (o acidatura), un processo chimico permanente che conferisce al vetro un aspetto opaco e morbido al tatto che ne riduce la trasparenza ma non la trasmissione luminosa. Questo è il processo più usato nelle pareti in vetro uso ufficio.
Il quinto e ultimo sistema per evitare il rischio testata è la vetrofania, che non è una lavorazione sulla lastra, ma un intervento successivo di applicazione di materiale adesivo con risultati estetici analoghi ai precedenti, per esperienza spesso richiesto dopo che un abitante o un visitatore dell'ufficio in questione ha stampato la sua fronte sulla vetrata. Il contro di questo intervento è che ovviamente è meno resistente delle lavorazioni chimiche o meccaniche eseguite direttamente sulle lastre (se la donna delle pulizie ci si mette d'impegno riesce a staccare qualunque vetrofania), i pro sono la possibilità di intervenire a piacimento sulla lastra e la sua economicità rispetto alle quattro lavorazioni precedenti.
Insomma, per la normativa, ma ancor prima per la sicurezza delle persone che frequentano gli ambienti di lavoro, è richiesto che le pareti e le porte in vetro vengano adeguatamente segnalate, tipicamente con una delle cinque lavorazioni sopra descritte.
L'importante è saperlo prima e scegliere quella che più fa al caso nostro.